Servizio Civile Universale , al via le domande per 23 volontari nel Parco Naturale dei Monti Aurunci

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci ospiterà 23 volontari nell’ambito del progetto “Salvaguardia e Tutela del p犀利士5mg
arco dei Monti Aurunci”
approvato nell’ambito del Servizio Civile Universale.

Informazioni e modalità di partecipazione


La domanda dovrà essere presentata entro il 8 febbraio 2021 da coloro che abbiano un’età compresa tra diciotto e 28 anni.

Nei giorni 29.30.31 dicembre saranno organizzate delle dirette Zoom per offrire gratuitamente l’opportunità di aiutarvi a presentare la domanda.
Coloro che volessero collegarsi dovranno munirsi di SPID E CV.

Ogni ragazzo interessato a presentare la domanda  può collegarsi su Zoom secondo il calendario

➡ Martedì 29 dicembre ore 10.30
➡ Mercoledì 30 dicembre ore 10.30
➡ Giovedì 31 dicembre ore 10.30

Id 829 9075 1490
Password 123456
📳 oppure contattando il 393.666.9393
O il 380 2076629 per prenotarsi

 

Contest fotografico “Scatti sugli Aurunci”, i nomi dei fotografi componenti della Giuria

Saranno Igor Todisco, Stefano Gerardi e Tommaso Sardelli i fotografi che faranno parte della Giuria del contest insieme al Presidente del Parco Marco Delle Cese, al Direttore Giorgio De Marchis, ai Dirigenti dell’Ente Maria Stella Corona e Giuseppe Marzano.

 

Igor Todisco

Fotografo a contratto per Agence photographique La Collection, agenzia di Parigi, Igor lavora per i più disparati ambiti della Fotografia: dall’Architettura alla quale si approccia, oltre che con l’occhio da fotografo, anche con quello dello studioso ( corso di laurea quinquennale in Architettura vecchio ordinamento) alla naturalistica per parchi e riserve. Fotografo pubblicitario, di still life e food, dal 2006 si dedica all’insegnamento della Fotografia in corsi e workshop in tutta Italia in strutture private e pubbliche. Dal 2018 collabora con Nikon come “fotografo master” in workshop e corsi di fotografia. “Linee d’infinito, prospettive centrali, punti di fuga, luce e tenebre, sguardi verso il cielo, queste sono le componenti essenziali delle opere del fotografo Igor Todisco. Un uomo che non si lascia trasportare dalla realtà apparente della vita quotidiana ma che indaga l’essenza dell’essere a partire da un urlo.”
Così Raffaele di Francisca (critico d’Arte) descrive il lavoro di Igor, socio TAU VISUAL (Associazione Nazionale Fotografi Professionisti) e dal 2015 docente di Fotografia di Architettura e di Fotografia pubblicitaria presso il dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania (ex Seconda Università di Napoli). “Le opere di Igor Todisco sono drammatiche, di quel dramma che solo la fotografia può esprimere: il medium più istantaneo e veritiero che coglie e restituisce lo sguardo dell’artista, il dinamismo delle linee e dei punti di fuga che ci indirizzano verso il significato di fotografie inquiete, in cui è possibile perdersi e forse ritrovarsi. Pensandole come un corpus collegato di opere, è possibile scorgere il tormento dell’artista analizzato tramite le sue opere, come un reportage del proprio, del nostro, difficile percorso di vita.”
 Recensione di Martina Valente (critica d’Arte) sulle opere esposte alla Biennale della Fotografia Anno Zero.
Igor ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi in concorsi di Fotografia nazionali e internazionali, i suoi lavori sono stati richiesti e venduti in gallerie d’arte di New York, Madrid e Pechino. Ha partecipato alla Biennale della Fotografia organizzata e diretta da Vittorio Sgarbi e Gregorio Grasso, tenutasi in concomitanza all’Expo 2015. Nel 2014 alcune sue foto sono esposte nel salone Nazionale della Fotografia Cinese. Nel 2008 una sua immagine ha arredato la hall del “Teatro de Madrid”. Fra i vari premi vinti a livello internazionale ricordiamo che nel biennio 2006/2007 è stato il primo fra i 16 talenti emergenti in tutto il mondo del Nikon Photo Contest International (unico italiano presente nella graduatoria).


Leggi tutto

Appia Day: visite guidate organizzate nel Parco Naturale dei Monti Aurunci

Appia Day

L’ 11 ottobre torna l’Appia Day, il festival diffuso della Regina Viarum, con l’apertura straordinaria e gratuita dei monumenti tra Roma e Brindisi e tanti eventi – passeggiate, trekking, ciclotour, musica e spettacoli – per vivere l’archeologia e il territorio a piedi e in bici.

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci anche quest’anno adesrisce all’iniziativa proponendo diverse attività sul tratto tra Fondi e Itri.

Sono previste tre escursioni guidate lungo il percorso dell’Appia Antica. Il punto di ritrovo è l’area picnic nei pressi del Ponte del Viceré de Ribera. Alle escursioni potranno partecipare gruppi di max 20 persone ed è obbligatoria la prenotazione invianto una email al settore promozione dell’ente parco oppure chiamando il 389 6868479.

Durante l’escursione è prevista una sosta al Fortino di Sant’Andrea sul quale sono in corso importanti interventi di ristutturazione conservativa da parte della Soprintendenza ai beni artistici e culturali delle province di Latina e Frosinone.

Il sito dell’Appia Day

Protezione e valorizzazione del patrimonio territoriale

 Il Presidente Marco Delle Cese ha sottoscritto l’appello promosso dal Comitato di Ateneo per lo sviluppo Sostenibile dell’Università degli Studi di Cassino

Il Presidente del Parco Naturale dei Monti Aurunci Marco Delle Cese, ha sottoscritto l'”Appello per la protezione e valorizzazione del patrimonio territoriale”, promosso in seguito all’evento “Climbing for Climate – 2a edizione”.

La manifestazione organizzata dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ha messo in campo importanti sinergie tra enti, isitutzioni e associazioni del basso Lazio.

In questa prospettivo il Comitato di Ateneo ha promosso l’appello che è stato sottoscitoo dal Parco Naturale dei Monti Aurunci, dal Comune di cassino, dal CAI – Gruppo Regionale Lazio e dal CAI di Cassino.

Esperia, il progetto Ossigeno rilancia il vivaio del Parco dei Monti Aurunci di Monticelli

Grazie al progetto Ossigeno lanciato un anno fa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti fa il vivaio immerso nel cuore dell’area protetta degli Aurunci troverà nuova linfa.
In questi giorni è iniziato il trasferimento di essenze, in prevalenza Lecci, che verrano curate e portare a piantumazione all’interno del vivaio che diventerà il punto di riferimento a livello regionale per tutti gli enti e le associazioni che riceveranno in donazione le piante destinare ai luoghi pubblici.
Ma non solo piantumazione e cura delle piante.
Il vivaio del Parco a Monticelli nei prossimi mesi ospiterà anche seminari e incontri in tema di Co2 e cambiamenti climatici.

“Il Parco ha intenzione di investire sulla struttura di Monticelli risorse e personale per essere protagonisti del Progetto Ossigeno”, ha dichiarato il direttore del Parco, Giorgio De Marchis.
Un’iniziativa quella del Parco pienamente accolta e sostenuta dal territorio.

Il sindaco di Esperia e membro della comunità del Parco, Giuseppe Villani non ha nascosto la grande soddisfazione per il rilancio del vivaio del Parco a Monticelli, non solo per gli aspetti operativa, come la cura e la crescita delle nuove piante, ma anche per la centralità della struttura per promuovere la cultura della sostenibilità ambientale.

“Siamo pronti a fare la nostra parte per creare e favore tutte le condizioni di sviluppo della struttura presente sul nostro territorio”, ha dichiarato il sindaco Villani.

Operatività uffici dell’Ente Parco e chiusura Musei e centri visitatori

A seguito delle misure e delle disposizioni previste dal DPCM del 10/03/2020, fino al 3 aprile 2020, gli uffici dell’Ente Parco nella sede di Viale Glorioso a Campodimele saranno accessibili al pubblico solo previo appuntamento, da fissare per via telefonica o per email ai seguenti recapiti:

tel. 0771 598114 – 0771 598130
email: info@parcoaurunci.it

Si comunica altresì che fino al 3 aprile saranno chiuse al pubblico le sedi museali nei comuni di Esperia e Spigno Saturnia, il Monumento Naturale di Settecannelle a Fondi, la Bottega ed il Vivaio del Parco a Itri, l’Ostello di Esperia, gli uffici amministrativi a Monticelli di Esperia ed il centro “De Santis” a Maranola.

Emergenza cinghiali, arriva il piano di Monitoraggio a Montecassino

Emergenza cinghiali nell’area Montecassino: arriva lo studio scientifico per il piano di prevenzione del Parco dei Monti Aurunci. Troppo spesso la presenza di cinghiali ha messo a rischio l’incolumità degli automobilisti, le culture e lo stesso ecosistema nell’area Monumentale di Montecassino. L’area sotto la gestione ambientale dall’Ente Parco dei Monti Aurunci, ora sarà oggetto di un piano di studio per riduzione degli esemplari anche eventualmente attraverso mirate catture con il posizionamento di gabbie e, in estrema sintesi, con un piano di abbattimenti. La delibera che da il via libera allo studio del fenomeno dei cinghiali nell’area di Montecassino è stata approvata dal presidente del Parco degli Aurunci, Marco Delle Cese.

“Vi è necessità di assicurare misure efficaci per prevenire e gestire i danni provocati dalla fauna selvatica, in particolare cinghiali nell’area di Montecassino. Ciò potrà avvenire solo dopo un accurato studio, prettamente scientifico, del fenomeno. È necessario studiare per poi porre in essere interventi per la gestione della biodiversità, la popolazione dei cinghiali e il ruolo ecologico della specie, ma allo stesso tempo, assicurare la realizzazione di azioni a difesa del territorio, delle attività agricole e della sicurezza e incolumità pubblica”, ha spigato il presidente Marco Delle Cese.

Il piano di studi sarà redatto e presentato dal direttore del Parco, Giorgio De Marchis. “Nella redazione del piano che prevede anche studi sperimentali verranno coinvolte figure specializzate per attenuare il conflitto sociale e riportalo a livello tollerabile. Il territorio monumentale naturale di Montecassino, è un’area centrale per il Parco, dove l’ecosistema viene costantemente monitorato e tutelato”, ha aggiunto il direttore del Parco Giorgio De Marchis.

Tutela dell’Ambiente, seminario con i magistrati della Procura di Cassino

Si è svolto nella mattinata di mercoledì 4 dicembre nella sala conferenze del Museo del Carsismo di Esperia, nel Palazzo Spinelli, il seminario dal titolo:
La Protezione del Parco dei Monti Aurunci a vent’anni dalla sua istituzione.

Una giornata di approfondimento sulla normativa a tutela delle aree naturali protette organizzata dal Parco dei Monti Aurunci con la partecipazione dei Magistrati della Procura di Cassino.
Ambiente e legalità, un binomio imprescindibile per la giusta applicazione delle norme, che ha visto la partecipazione del procuratore capo Luciano d’Emmanuele e dei pubblici ministeri Marina Marra, Chiara D’Orefice, Roberto Bulgarini Nomi ed Emanuele De Franco.
Relatrice il sostituto procuratore Beatrice Siravo (Responsabile Ambiente della Procura di Cassino). Ma anche il maggiore Vitantonio Masi comandante del Nipaf carabinieri forestali di Frosinone, il direttore del Parco dei Monti Aurunci il dottor Giorgio De Marchis, il dirigente area tecnica del Parco dei Monti Aurunci il dottor Giuseppe Marzano, il dottor Carlo Pietrosanto della direzione regional犀利士
e Parchi e Aree protette e il responsabile del servizio di vigilanza del Parco due Monti Aurunci Antonio Marzella.
Gli onori di casa sono stati resi dal presidente del Parco dei Monti Aurunci, Marco Delle Cese con il saluto del sindaco di Esperia Giuseppe Villani.

Seminario rivolto esclusivamente alle forze dell’ordine (polizia giudiziaria) che operano sul territorio e che lavorano costantemente per prevenire e reprimere ogni forma d’illegalità nell’area dei Monti Aurunci.

Sono state affrontate le diverse sfaccettature della normativa ambientale come la gestione delle risorse forestali, ma anche la legge regionale sulle aree protette e il recente regolamento del parco sulle attività di Selvicoltura.

Intervento Procuratore Capo Luciano d’Emmanuele. “All’interno della Procura di Cassino, nonostante la ristrettezza del personale, abbiamo ritagliato uno spazio particolare ad un settore importante come l’ambiente perché riteniamo che la zona del Circondario di Cassino merita questa attenta vigilanza della Procura. Un Circondario a doppia faccia: una verso il mare e l’altra verso le montagne, con problematiche diverse ma tutte unite dalla necessità che il territorio, marino e montano, sia tutelato. Ho sempre sottolineato l’importanza di un lavoro congiunto tra uffici giudiziari e uffici di polizia giudiziaria, questo seminario organizzato dell’Ente Parco è stato il momento per fare il punto della situazione sulla tenuta delle nostre indagini in materia ambientale”.

Intervento Presidente Marco Delle Cese. “Ringrazio il Procuratore d’Emmanuele e le forze dell’ordine intervenute. Esprimo sincera gratitudine nei confronti del maresciallo Vladimiro Penge per la collaborazione organizzativa. Seminari del genere servono ad approfondire temi e competenze insieme alla Procura e alla polizia giudiziaria, con un unico obiettivo: mettere in campo un lavoro sinergico. Questo lavoro permette di fare soprattutto una grande attività di prevenzione perché i reati ambientali sono particolarmente antipatici e quando vengono commessi provocano danni che vanno avanti per decine di anni. L’attività di prevenzione è l’unica strada che ci permette davvero di preservare il nostro territorio e noi questa strada la intendiamo percorrere tutta”.

Direttore del Parco, dottor Giorgio De Marchis. “Un seminario di lavoro importante che mette a confronto la pratica amministrativa dell’Ente Parco con l’impostazione della Procura della Repubblica di Cassino, da parte delle quale abbiamo trovato una grandissima sensibilità rispetto al tema della tutela dell’ambiente della tutela naturale. C’è stata la partecipazione significativa di tutte le forze di polizia giudiziaria del territorio. Ciò consente di avere validi strumenti di tutela in un’area delicata come quella del Parco dei Monti Aurunci di ben ventimila ettari estesa in tutto il sud Lazio”.

Intervento Maggiore Vitantonio Masi: “Devo ringraziare la Procura per la sinergia che esiste e che si sta sempre più sviluppando tra Enti parco, associazionismo e forze dell’ordine.
Questo ci consente di avere un lavoro di squadra grazie al quale si raggiunge l’obiettivo primario che e quello della salvaguardia dell’ambiente specialmente nelle aree protette, come il parco dei Monti Aurunci che è di una fondamentale importanza per l’ecosistema non solo del Parco, ma di tutta la provincia di Frosinone e Latina”.

Selvicoltura, approvato il nuovo regolamento. Ecco tutte le novità

Potature e tagli di alberi sulla catena degli Aurunci: il Parco Naturale dei Monti Aurunci ha dato il via libera al nuovo regolamento. L’atto deliberato dal Presidente Marco Delle Cese con il parere positivo del direttore, il dottor Giorgio De Marchis, racchiude tutte le regole e i parametri per l’attività di Selvicoltura e abroga il precedente regolamento risalente al 2010.

Il nuovo strumento normativo risponde alla visione di una maggiore tutela delle aree boschive è stato esteso, infatti, l’ambito nel quale presentare un progetto da parte un tecnico specializzato.

In precedenza per un taglio fino a 4 mila metri quadrati era necessario la procedura semplificata, ora il parametro è sceso a 1000 metri quadrati. Quindi fino a 1000 metri quadrati i cittadini avranno l’opportunità di richiedere il nulla osta tramite la dichiarazione semplificata (una procedura semplificata che dovrà comunque contenere le specie da tagliare e la precisa delimitazione territoriale), per la quale potranno ricevere piena assistenza da parte degli uffici forestali del Parco e dei Comuni. Oltre i 1000 metri quadrati sarà sempre necessaria la presentazione di un progetto sottoscritto da un tecnico abilitato.

Il disciplinare sul taglio degli alberi segue il Regolamento di concessione degli immobili del Parco, il Regolamento su criteri e modalità per la concessione di contributi finalizzati alla promozione ed alla valorizzazione delle iniziative di interesse nell’ambito dell’area protetta e il Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni all’introduzione e al trasporto, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo di distruzione o cattura. Tutti di recente approvazione: dal dicembre 2018 in poi.

Ciò per evitare violazioni e pericolosi vuoti normativi. Il principio generale del nuovo Disciplinare è che, ogni intervento di selvicoltura, dovrà essere autorizzato dal Parco dei Monti Aurunci.

Solo in alcuni casi, occorre la semplice comunicazione.

E sono: potature e spalcature, realizzate con intensità limitata ad 1/3 della chioma verde, di alberi aventi diametro, misurato a m 1,30, non superiore a cm 20, ma anche la pulitura ordinaria dal rovo nei terreni individuati come prato, prato-pascolo, seminativo, seminativo-arborato.

Le autorizzazioni all’attività di selvicoltura hanno durata di due stagioni silvane, ma nel caso di accertata violazione verranno revocate. Regolamentata anche la la raccolta della legna secca che, di regola, è vietata. “Eventuali deroghe – si legge nel regolamento – possono essere concesse per motivi legati alla prevenzione e lotta agli incendi boschivi, o per motivi legati all’Uso Civico, previa autorizzazione dell’Ente Parco”.

Ma non solo tutela della flora, il disciplinare tutela anche la connessione con la fauna, per questo è stato previsto il divieto assoluto di ogni intervento di selvicolturali nel periodo compreso dal 31 marzo al 31 luglio, per evitare di interferire con il periodo produttivo.

“È vietato – si legge ancora nel regolamento – il taglio di alberi ospitanti vischio, nidi di rapaci o di picchi, ovvero con cavità idonee alla riproduzione di specie animali e di piante di varietà di fruttiferi di antica coltivazione minacciate di erosione genetica”.

Per quel che concerne gli ambiti di controllo ci sarà stretta collaborazione tra i Guardia Parco e le forze dell’ordine presenti, territorialmente, nelle aree del Parco. “Si tratta – ha dichiarato il presidente Marco Delle Cese – di un atto importantissimo per la tutela del patrimonio boschivo, un atto redatto dall’Ente Parco che si attendeva da tempo, proprio per regolamentare i nostri boschi. Quello deliberato è un decalogo per dare piena attuazione alla missione del Parco, vale a dire la la tutela dei boschi e la loro preminente funzione ambientale e paesaggistica, di evidente interesse pubblico”.

“L’approvazione del nuovo disciplinare – ha spiegato il direttore De Marchis – si è resa necessaria per migliorare la gestione delle attività selvicolturali svolte all’interno del territorio e per recepire le disposizioni regionali in materia di gestione dei siti Area Natura 2000. L’ultimo regolamento era di 9 anni fa, approvato il 31 maggio 2010, che, naturalmente, è stato abrogato. Ora invitiamo tutti gli interessati a prendere visione del nuovo disciplinare corredato dalle modalità per l’esecuzione delle attività forestali. Abbiamo approvato norme più stringenti anche per dare una risposta chiara e decisa a tentativi d’uso improprio dei boschi registrati negli ultimi tempi”.